martedì 11 marzo 2014

ASSEMBLEA AICD 8 MARZO 2014 RELAZIONE del SEGRETARIO


1)LA STAGIONE DEL CENTENARIO
Si conclude un anno intenso, l’anno del Centenario.
Era pressappoco un anno fa, quando ci siamo trovati a Genova per la presentazione del libro sui nostri primi 100 anni e per inaugurare la mostra al Galata Museo del Mare con l’esposizione del Pierino che è durata quasi un anno. Una mostra che in forma itinerante abbiamo trasportato in lungo e in largo per l’
Italia dall’Accademia Navale di Livorno, al Castello di Santa Margherita, al cuore di Palermo, al Museo dell’Aeronautica di Vigna di Valle sul Lago di Bracciano, a Napoli, nella bella sede del Savoia, a Dervio, al Salone Nautico di Genova nel nostro Dinghy Village valorizzato da Lodoletta I 2. Oggi i pannelli del Galata, fino ad ottobre, sono nell’ingresso di una struttura a Gallipoli che vorrebbe rilanciare il dinghy in Puglia.
Sono invece circa 9 mesi da quando Poste Italiane ha emesso il “nostro” francobollo e poi le varie cartoline dedicate alle Nazionali. Un francobollo che per la cronaca ha avuto un gran successo anche tra i non velisti.
Nel 2013 abbiamo disputato un Campionato Italiano - Bombolino, che seppur non baciato da condizioni meteo ottimali (eufemismo) e con qualche sbavatura organizzativa, ha registrato il record di tutti i tempi in termini di iscritti, 119, ed è stata comunque una bella festa.
Anche le regate nazionali o di rilevanza nazionale dell’anno, hanno avuto una buona partecipazione. Compresa la World Cup, nonostante la mancata adesione olandese.
Abbiamo poi concluso degnamente la stagione invitati alla Monaco Classic Week,una formula interessante in cui ci siamo trovati a giocare, in senso simbolico, il ruolo originario di tender di incredibili opere d’arte naviganti. Una partecipazione che ha attirato perfino l’attenzione della rivista inglese Classic Boat e che ci ha di fatto “sdoganati” internazionalmente nel nostro insieme, a
prescindere dal materiale di costruzione dei singoli dinghy presenti. E’ stata infatti riconosciuta ed apprezzata la filosofia “Spirit of Tradition” che aleggia nella nostra Classe. La Monaco Classic Week per chi ha partecipato è stata proprio un bella esperienza. Vi confermo che si ripeterà, perché siamo già invitati per il 2015.
2) DIFFUSIONE E FLOTTE
Possiamo dire che la diffusione del dinghy da noi tiene bene, nonostante la recessione. Non a caso siamo considerati sui media una Classe fenomeno. In tutto questo hanno un ruolo importante le Flotte che raccolgono quei tanti dinghisti che per le ragioni più diverse, comprese età, lavoro, budget, “girano” meno. Per questo desidero ringraziare veramente tanto i Capi Flotta, la cui opera di stimolo e
coordinamento locale in collegamento naturale, costante e costruttivo con me e il Consiglio è veramente preziosa e apprezzata. Flotte come quella Adriatica di Franco Penzo, Ligure di Fabio Pardelli, del Tirreno Centro Meridionale di Piero Scrimieri (numerosa e con epicentro a Bracciano, anche
se, come dice Tolotti, “beati chi li vede” perché in maggioranza preferiscono non muoversi e andare in trasferta) oggi sono robuste e attive e generano ricambio. Prezioso anche il lavoro on line in affiancamento al sito della classe dai blog di Tolotti, Zaffalon, e dal sito del Circolo Velico di Santa Margherita Ligure. Bene anche il Garda di Roberto Armellin, dove avremo quest’anno il Campionato. E
bene la Sicilia di Paola Randazzo, flotta in decisa ascesa, dove si registra grande vivacità e che ci attende per il Campionato 2015, per il quale Carlo Cameli sta già lavorando per la nota e apprezzata convenzione Grandi Navi Veloci. La Toscana del Commodoro Emanuele Tua, grazie all’invernale di La Spezia e alle regate di valenza nazionale che facciamo (lo scorso anno La Spezia, Livorno e Punta
Ala, quest’anno La Spezia, Viareggio e San Vincenzo) ha un suo buon numero di aficionados che arrivano anche da fuori zona. Le note dolenti vengono invece da Napoli, dove purtroppo, nonostante siamo andati
più volte con i Classici e nonostante la World Cup, non si decolla. Così come in questa fase - questione di corsi e ricorsi storici, legata anche alla “maturazione” dei dinghisti di questa zona - si nota un calo importante di attività sui laghi Maggiore e di Como.
Per quel che riguarda il mercato:
si è registrata una stasi nella vendita di legni nuovi, anche se ha appena chiesto l’autorizzazione a costruire un nuovo cantiere in area Roma - Fiumicino;
c’è stato maggior movimento nei moderni;
c’e stato un vivace mercato dell’usato;
c’è interesse in ascesa per il recupero di dinghy d’epoca, non necessariamente a fini agonistici, ma su questo ci intratterremo nell’argomento all’ordine del giorno ad hoc.
Questo significa che la Classe deve:
da una parte favorire il più possibile il ricambio generazionale, visto che in molti - anche tra i più bravi e assidui delle trasferte col carrello al seguito stanno navigando verso le boe dei 60/65/70,
dall’altra stabilire con chi è rimasto delle flotte di zone di grande tradizione dinghistica oggi poco attive, strategie finalizzate a una rivitalizzazione ascoltare, e dare casa e risposte alle diverse anime presenti, comprese quelle non necessariamente dedite all’agonismo.
3)LE ANIME DELLA CLASSE
La Classe Dinghy, non dico niente di originale, è una realtà complessa e articolata. Al di là dei regatanti, la grande maggioranza, esistono anche coloro che privilegiano la storia, il recupero di vecchie barche, il restauro, la valorizzazione della tradizione. E’ importante tenerne conto. A quest’anima, che il Centenario ha in qualche modo energizzato, va data casa e incoraggiamento. Il come è un tema strategico della Classe nella sua interezza sul quale, insieme, dobbiamo riflettere.
4) I CONTI : IL TANGIBILE E L’INTANGIBILE
Tra breve il Tesoriere illustrerà i nostri conti. Anticipo che sono in ottimo stato, nonostante la quota sia stata ridotta di ben 30 euro nei precedenti esercizi. Conti in ordine e si può dire floridi, senza che ci siamo fatti mancare niente. Anzi, i soci hanno potuto godere di regate dove sono stati accolti e ben curati. Hanno avuto un bellissimo libro celebrativo del Centenario. Oggi avranno l’Annuario 2012/2013, veramente una splendida carrellata in testi e immagini . Siamo stati a regatare a Palermo con costi di trasporto irrisori. Abbiamo belle foto messe a disposizione dei concorrenti delle regate principali. Abbiamo dato visibilità gratuita ai nostri cantieri al Salone Nautico, dove il Dinghy Village a costo praticamente zero, è stato un salotto nel quale accogliere amici, nostalgici e simpatizzanti.
Tutto questo è stato frutto di scelte precise, ovvero trovare supporti su progetti specifici, la cui ricaduta andasse il più possibile a vantaggio dei soci.
Quello che poi il bilancio non mostra, ma che se valorizzato peserebbe parecchio, è l’intangibile. Il mio Studio pubblica ogni anno il Bilancio dell’Intangibile. Se lo facesse anche la Classe Dinghy le voci sarebbero costituite dal lavoro professionale, dal tempo dedicato, dall’energia positiva, dalle conoscenze messe a disposizione da ciascuno dei Consiglieri, Capi Flotta, membri del Comitato Tecnico, volontari, dirigenti dei Circoli che ospitano le nostre regate - dinghisti e non. E anche il lavorare tutti noi su base volontaria, dove però il lavoro volontario messo a disposizione è professionale e condiviso, è stata una scelta precisa di tutti noi che stiamo felicemente faticando insieme da quattro anni.
5) LA DIFFICOLTA’ DELLA NORMALITA’
Gli anni che hanno preceduto il Centenario, lo ricordiamo, sono stati impegnativi. Quello del Centenario, come direbbe un americano, è stato eccitante. Insomma anni di adrenalina a mille.Il rischio ora è quello della normalità, insomma di annoiarci.
La verità invece è che da fare ce ne è, eccome. Avrete notato che all’ordine del giorno ci sono due argomenti su tematiche “normali”
  • una riguarda i controlli di stazza, garanzia perché si corra correttamente e ad armi pari;
  • l’altra l’organizzazione in acqua delle nostre regate di valenza nazionale.
C’è poi un argomento che riguarda i dinghy d’epoca e riflette l’interesse di una parte di soci. Dinghy d’epoca, dinghy storici, in genere dinghy di legno. E sul movimento dei dinghy di legno, d’epoca, classici, moderni, penso sia venuto il tempo per fare delle riflessioni condivise. Ma condivise davvero, con un’attitudine diversa da quella di considerare le tematiche, i progetti, le manifestazioni dei dinghy di legno un ambito riservato e autonomo rispetto alla Classe. Giuseppe ha fatto molto per i legni. Il circuito dedicato ai dinghy classici è stato ed è una ricchezza della Classe. Gliene è stato dato e gliene diamo ampio riconoscimento e merito.
Bisogna però andare avanti, guardare avanti, avere la volontà e il coraggio di pensare insieme l’esistente, di confrontarsi, di andare avanti. Oggi è tempo che si lavori e si ragioni seriamente ad un piano strategico della Classe che sia unitario, condiviso e che ne copra davvero tutte le anime. Un piano che nasca in trasparenza da un confronto senza confini e steccati. Da collaborazione. E poiché esiste il ruolo del Responsabile della Sezioni Classici, al Bombolino pensavamo di convocare un’assemblea riservata agli armatori di dinghy classici che lo elegga, perché poi, con chiunque esso sia, io e il Consiglio, cui è demandata la gestione della Classe nella sua interezza - e che tra l’altro nella attuale composizione vede presenti ben quattro armatori di legni - ci confronteremo in un modo che spero sarà realmente, concretamente collaborativo e costruttivo.
Entro nel quarto anno da Segretario e ho avuto la fortuna, il privilegio, di lavorare con una squadra dove non è mai stato necessario pregare, pretendere, imporre. Abbiamo collaborato senza tensioni. Abbiamo tenuto riunioni di consiglio virtuali di continuo. Non è passato giorno in cui non mi sia sentita con uno o più dei miei consiglieri. Le mail hanno navigato veloci tra noi in un continuo ping pong.. A domanda, la risposta é sempre arrivata, anche se stavamo in parti del mondo agli antipodi.
E’ venuto naturale. E’ stato costruttivo. Ci ha fatto piacere farlo e non ci è pesato. Molto semplicemente é stato lo spirito con il quale abbiamo lavorato insieme. Nel corso di quest’anno molti mi hanno detto tra il serio e il faceto, che ancora per un po’ non mi dovevo neppure sognare di lasciare la Segreteria.
Ne abbiamo parlato tra noi e i miei attuali uomini hanno accettato di candidarsi ancora per un biennio. Poi vedremo. Quello che posso promettere è che con senso di responsabilità e con affetto per questa Classe, grande affetto, gestiremo lavorando perché al momento di passare il testimone la successione sia la più soft e costruttiva possibile. Lasciando tutto il più in ordine e risolto possibile.

Francesca Lodigiani
Segretario AICD


L’assemblea ha eletto per il prossimo biennio
·         Consiglio Direttivo: Leo Azzarini, Carlo Cameli, Paolo Corbellini, Vincenzo Penagini,Carlo Pizzarello, Paolo Rastrelli;
·         Collegio dei Probiviri: Tay De Negri, Stefano Pizzarello, Andrea Falciola,
·         Comitato Tecnico:Giangi d’Ardia, Alberto Patrone , Riccardo Provini;

Verbale assemblea  8 marzo 2014 e i bilanciconsuntivo e preventivo. Apri pdf    
 

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